Non sarà più Italiaonline a inaugurare l'autunno caldo delle ipo di Piazza Affari. L'Internet company controllata dal magnate egiziano Naguib Sawiris, dopo aver ottenuto da Consob il nulla osta per entrare a Palazzo Mezzanotte, ha fatto dietrofront e ha deciso di ritirare la quotazione alla vigilia della chiusura dell'offerta che avrebbe dovuto portare il 14 ottobre al segmento Star di Borsa italiana il 35% del capitale della società.
Italiaonline ha ritirato l'offerta pubblica di sottoscrizione e vendita per le avverse condizioni e la forte volatilità dei mercati azionari europei nonché per le performance delle recenti Ipo. Questi presupposti, ha spiegato la società, potrebbero essere un ostacolo per apprezzare appieno "le potenzialità dell'azienda".
L'ipo prevedeva che 15 milioni dei 23 milioni di azioni oggetto dell'offerta provenissero da un aumento di capitale i cui proventi, tra 75 e 90 milioni, sarebbero poi stati utilizzati principalmente per acquisizioni. L'offerta era rivolta quasi esclusivamente a investitori istituzionali. Il management di Italiaonline ha comunque assicurato che con il supporto del proprio azionista di riferimento, Libero Acquisition, continuerà nel percorso di crescita intrapreso, un percorso che prevede lo sviluppo sia per crescita organica sia per linee esterne.
Nel primo semestre di quest'anno, ha ricordato l'ad, Antonio Converti, Italiaonline ha generato ricavi per 47,6 milioni con un ebitda margin del 32,7% e ha registrato un aumento nel solo secondo trimestre del 12,3% del display advertising rispetto allo stesso periodo del 2013. Al 30 giugno la posizione finanziaria netta era positiva per 19,1 milioni. "Italiaonline ha un grande potenziale", ha sottolineato il presidente, Khaled Bichara, "e la decisione di ritirare l'ipo non influenza minimamente i nostri piani di espansione".
Italiaonline ha ritirato l'offerta pubblica di sottoscrizione e vendita per le avverse condizioni e la forte volatilità dei mercati azionari europei nonché per le performance delle recenti Ipo. Questi presupposti, ha spiegato la società, potrebbero essere un ostacolo per apprezzare appieno "le potenzialità dell'azienda".
L'ipo prevedeva che 15 milioni dei 23 milioni di azioni oggetto dell'offerta provenissero da un aumento di capitale i cui proventi, tra 75 e 90 milioni, sarebbero poi stati utilizzati principalmente per acquisizioni. L'offerta era rivolta quasi esclusivamente a investitori istituzionali. Il management di Italiaonline ha comunque assicurato che con il supporto del proprio azionista di riferimento, Libero Acquisition, continuerà nel percorso di crescita intrapreso, un percorso che prevede lo sviluppo sia per crescita organica sia per linee esterne.
Nel primo semestre di quest'anno, ha ricordato l'ad, Antonio Converti, Italiaonline ha generato ricavi per 47,6 milioni con un ebitda margin del 32,7% e ha registrato un aumento nel solo secondo trimestre del 12,3% del display advertising rispetto allo stesso periodo del 2013. Al 30 giugno la posizione finanziaria netta era positiva per 19,1 milioni. "Italiaonline ha un grande potenziale", ha sottolineato il presidente, Khaled Bichara, "e la decisione di ritirare l'ipo non influenza minimamente i nostri piani di espansione".